GEN Z Lavorare? Sì, con passione, ma a modo mio - Parte 3

La Generazione Z, è generalmente definita come l’insieme delle persone nate tra il 1996 ed il 2012. Dato che i primi a rientrare in questa generazione sono ormai ventenni, molti di essi stanno iniziando a muovere i primi passi nel mondo del lavoro. La curiosità rispetto al cambio generazionale è alta e sono stati fatti diversi studi per sondare come i giovani adulti stiano vivendo il passaggio… In queste indagini, così come nei media che hanno colto la palla al balzo per creare sensazione, vengono messe in evidenza tendenze come l’edonismo, il desiderio di ricchezza e successo senza la volontà di faticare per raggiungerle, la poca affidabilità. Ma sappiamo anche che oggi è fin troppo facile trarre conclusioni generali ed esaustive da alcuni dati statistici e che spesso queste si rivelano essere sommarie, superficiali e persino erronee. Abbiamo scelto quindi di  percorrere un’altra strada e di chiedere direttamente ai rappresentanti della generazione Z che vivono in Ticino di condividere la loro esperienza. Laura, Alessia e Yann ci hanno raccontato come stanno vivendo quest’epoca. Dai loro racconti emerge una generazione riflessiva e intelligente, confrontata con un panorama non facile, che valorizza il proprio tempo libero e al contempo dimostra una passione verace per la professione scelta. Un cambiamento chiaro che emerge anche da queste interviste è il passaggio dal paradigma del “vivere per lavorare” al “lavorare per vivere”.


Yann

Età: 24 anni
Città: Caslano
Professione attuale: elettricista per reti di distribuzione
Lavoro dei sogni: da più giovane ho intrapreso la carriera da cuoco, invece ora come elettricista di rete ho trovato il giusto equilibrio tra un lavoro che mi soddisfa e la possibilità di una carriera in continua crescita, aspiro ad approfondire sempre di più le competenze nel mio settore e arrivare a gestire dei progetti come responsabile.



L’esperienza di Yann con il mondo del lavoro…
Personalmente scelgo un posto di lavoro in base alla missione e alle responsabilità che mi offrono. Essendo Elettricista per reti di distribuzione non ho la possibilità di lavorare da casa, il mio lavoro si svolge in team, e un aspetto fondamentale della mia professione è la comunicazione con i colleghi, senza di essa sarebbe impossibile la buona riuscita di un cantiere. L’aspetto che mi motiva a crescere professionalmente è il semplice interesse nella mia occupazione, mi piacerebbe andando avanti col tempo avere sempre più responsabilità che mi permettano di arricchire le mie conoscenze. Guardo al mio futuro in modo bilanciato, spero di poter fare carriera ma sempre mantenendo un buon equilibrio con la mia sfera privata, mi piacerebbe andassero a braccetto.

Cose che cambieresti del percorso formativo e del lavoro
I percorsi scolastici preparano i giovani a grandi linee su quello che è il mondo del lavoro mentre dovrebbero aiutarci di più per quanto riguarda aspetti come la gestione della contabilità e in
generale delle faccende amministrative. Un piccolo esempio è la questione tasse: molti giovani, me compreso, non capiscono appieno la compilazione dei documenti di tassazione
e di conseguenza non riescono a sfruttare al meglio i punti che ci consentirebbero
di risparmiare. Per quanto riguarda l’ambiente di lavoro ideale per me deve concedere al giovane la possibilità di crescere e arricchire il proprio bagaglio di capacità ed esperienze. La difficoltà, negli ambiti lavorativi, è spesso quella di trovare un ambiente che incoraggi la crescita professionale del singolo che offra al contempo un ambiente sociale piacevole composto da spiriti affini.

Un sostegno adeguato
Penso sia sicuramente utile anche solo sentire di avere la possibilità di ricevere sostegno psicologico da parte della propria azienda/ scuola qualora dovesse risultare necessario. Nel mio caso l’ansia che affronto in merito al mondo del lavoro è quella di non essere riconosciuto come un adulto responsabile e che la mia esperienza venga sminuita a causa della mia età.

Punti forti della Gen Z
Trovo che la mia generazione abbia molti punti di forza, questi secondo il mio punto di vista comprendono la curiosità, l’intraprendenza, l’apertura mentale, l’ambizione e la disponibilità. Il primo lo abbiamo sviluppato grazie all’avanzamento tecnologico che ci permette di accedere ad informazioni di qualsiasi genere e ci ha aperto gli occhi su tutto quello che il mondo ha da offrire, mentre il secondo lo ritengo essere una conseguenza della curiosità. Avendo a disposizione il mondo intero, con un solo click, si è instaurato un forte senso di intraprendenza nei giovani della mia generazione che ci ha permesso di iniziare ad uscire dagli schemi e dagli esempi delle generazioni che ci hanno preceduto. Parlo di apertura mentale invece perché mi rendo sempre più conto della disponibilità che abbiamo noi giovani all’aprirci verso le novità. L’ambizione  è un fattore che ci contraddistingue, io in primis come moltissimi miei coetanei, non vorrei mai rimanere al punto di partenza, che si tratti di vita o di carriera lavorativa. Per l’ultimo punto di forza invece noto sempre più disponibilità a parlare ed affrontare temi delicati delle nostre sfere private, questo ci permette di avere molta più tranquillità nella vita di tutti i giorni perché ci rendiamo sempre più conto di non essere da soli o gli unici ad affrontare ostacoli.

Punti fragili della Gen Z
I punti di forza che ho elencato sopra possono però essere una lama a doppio taglio, il fatto di avere a disposizione informazioni su chi e cosa ci circonda può trasformare la nostra forza in un senso di inferiorità… Vedendo la vita di nostri coetanei con un apparente successo, ricchezza e libertà, si può finire a pensare di non fare mai abbastanza o di non ottenere mai risultati sufficientemente buoni. Questo porta ad una riflessione generale sulla tecnologia. Trovo che sia utile per la ricerca di informazioni e per la semplicità con la quale si possono svolgere commissioni come lo shopping, i pagamenti e sbrigare pratiche burocratiche in generale. Diventa invece un limite con i social network quando vieni posto davanti a realtà fasulle e ad una visione del mondo totalmente distorta.


Questo e altri articoli sul numero 418 di Progresso Sociale, il periodico dei Sindacati Indipendenti Ticinesi distribuito gratuitamente ai suoi soci.

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