L’intelligenza artificiale travolge il mondo del lavoro

L’intelligenza artificiale è in testa alla corsa nei posti di lavoro in più rapida crescita nei prossimi cinque anni, è quanto dice il nuovo Rapporto The Future of Jobs del World Economic Forum. Un dato interessante a cui corrisponde una porzione, non ancora quantificabile, di preoccupanti licenziamenti. La ricerca mette infatti in luce l’eminente declino di molte professioni e l’esplosione di altre. Se da un lato aumenterà la domanda di forza lavoro specializzata nello sviluppo e nella gestione dell’IA e del machine learning, dall’altro economisti ed esperti stanno cercando di capire chi rimane senza un’occupazione. Secondo lo studio “A Future That Works: Automation, Employment and Productivity”, realizzato da McKinsey Global Institute – MGI”, circa la metà dell’attuale forza lavoro potrebbe essere impattata dall’automazione entro il 2055 grazie alle tecnologie già note e in uso oggi. 

L’avvento recente di strumenti come ChatGPT e Mdjourney ha reso palese la forza dirompente dell’IA sollevando curiosità, interesse e molte inquietudini. Il suo potenziale affascina, la sua capacità di sopperire un numero indefinito di funzioni lavorative, rendendo obsoleta la presenza dell’uomo, inquieta. Il rapporto stilato dal World Economic Forum mette in evidenza, tra le categorie lavorative a rischio di estinzione imminente, gli impiegati che lavorano nelle banche, gli addetti ai servizi postali, i cassieri e chi si occupa dell’inserimento di dati (nei box a pagina seguente si possono visionare i mestieri in crescita e quelli in declino).


“Il rapporto del WEF si basa sui dati del sondaggio che coprono le aspettative per i prossimi cinque anni di alcuni dei più grandi datori di lavoro del mondo. Il sondaggio ha coinvolto 803 aziende che impiegano collettivamente più di 11,3 milioni di lavoratori, in 27 industrie e 45 economie di tutte le regioni del mondo. Descrive in dettaglio come i datori di lavoro prevedono la creazione di 69 milioni di nuovi posti di lavoro e la demolizione di altri 83 milioni, il che si traduce in una diminuzione del 2% dell’occupazione attuale o di 14 milioni di posti di lavoro. Il rapporto attribuisce questa diminuzione a sfide economiche tra cui l’elevata inflazione, una crescita economica più lenta e carenze di approvvigionamento. In termini di perdite di posti di lavoro più elevate in assoluto, gli addetti all’inserimento dati se la passano peggio, con una prevista perdita di otto milioni di posti di lavoro entro cinque anni, seguiti da segretari amministrativi ed esecutivi e impiegati contabili, contabili e di pattuglia.
Queste tre occupazioni insieme rappresentano oltre la metà della distruzione totale di posti di lavoro prevista, osserva il rapporto Future of Jobs 2023. Negli ultimi anni la rivoluzione dell’online banking, ha già portato alla chiusura di molte filiali bancarie e nei prossimi cinque anni è previsto che arrivino ad essere quasi dimezzati. L’automazione, la tecnologia dei sensori e i servizi online stanno anche riducendo la necessità di impiegati dei servizi postali, cassieri, addetti alle biglietterie e addetti all’inserimento dati, occupazioni che dovrebbero diminuire di oltre un terzo.„ 
— Luke Hurst, esperto in tecnologia


Accanto alla rivoluzione tecnologica sta avvenendo un altro movimento epocale… Parliamo della lotta al cambiamento climatico. Il rapporto evidenzia un aumento importante dei posti lavorativi legati allo sviluppo sostenibile che potrebbe portare generare circa trenta milioni di posti di lavoro. Gli ambiti principali sono quelli dell’energia pulita, dell’efficienza e della tecnologia a basse emissioni. Posti di lavoro che vanno a sostenere lo sforzo globale per neutralizzare l’impatto delle industrie sull’ambiente. Sia nell’ambito dei nuovi posti di lavoro legati all’intelligenza artificiale che di quelli nell’ambito della sostenibilità sarà necessario… tornare a studiare! Le previsioni ci dicono che, prima del 2027 sei lavoratori su dieci dovranno formarsi per aggiornare e ampliare le proprie competenze. La formazione adatta sarà davvero disponibile a una tale mole di lavoratori? La verità è che è difficile che questo accada su una scala tanto ampia, visti i costi legati alle formazioni, e qui si solleva un’ulteriore incognita. I privilegiati potranno salire sul treno e gli altri? 

Le lacune dell’intelligenza artificiale sono pericolose. Tale forma di intelligenza, seppur superiore alla nostra in velocità ed efficacia per molti aspetti, non può raggiungere la sensibilità e la complessità di analisi fornita da una mente umana. A questo proposito vi racconto un fatto personale. Siccome scrivere è una passione ed una professione per me, mi capita abbastanza spesso che conoscenti mi chiedano il parere su testi che devono pubblicare. Recentemente un’amica che sta per lanciare il suo primo album musicale mi ha inviato due biografie scritte per Spotify, la versione estesa scritta da lei e la variante ridotta da ChatGPT. Senza ombra di dubbio, la seconda versione aveva perso la magia, la poesia, il calore e la forza cardiaca della prima. A livello macro, uno degli ambiti dove si nota una falla importante dell’IA è quello dei sistemi che selezionano i candidati papabili per nuove posizioni lavorative. “Secondo lo studio “Hidden workers: untapped talent” (Lavoratori nascosti: talenti non sfruttati) della Harvard business school, il 99% delle aziende Fortune 500 utilizza gli ATS per la ricerca di nuove assunzioni. E il 63% delle imprese esaminate in Germania, Stati Uniti e Regno Unito fa lo stesso” (Euronews). È emerso come, a causa della difficoltà di programmazione di tali sistemi, vengano esclusi milioni di candidati qualificati dalla forza lavoro. Molte candidature di valore vengono filtrate prima che raggiungano gli occhi di un umano. 

“Nel 2018, Amazon si è resa conto che il software di assunzione che stava sviluppando da quattro anni assegnava ai candidati qualificati di sesso femminile un punteggio inferiore alle loro controparti maschili. Il motivo era semplice. L’intelligenza artificiale era stata addestrata sulla base dei precedenti record di assunzione dell’azienda e, poiché gli uomini dominano l’industria tecnologica, aveva deciso
che i candidati maschi erano preferibili alle donne. Nello stesso anno, i revisori di un altro strumento di selezione hanno scoperto che il software classificava le persone con il nome Jared e un passato da giocatore di Lacrosse al liceo in modo più favorevole rispetto agli altri candidati” (Euronews). Il problema è tale che stanno crescendo gli influencer specializzati nell’insegnare come ottenere un posto di lavoro, aggirando i bot dell’intelligenza artificiale. I sistemi di selezione artificiali sono scelti anche per la loro supposta neutralità ma menti di assunzione basati sull’IA è che, a differenza di un umano, non vedono il genere e la razza o altre caratteristiche che ci riguardano”, dice McInerney, ricercatrice del Leverhulme Centre for the Future of Intelligence dell’Università di Cambridge, “ma sono molto scettica sull’idea che le tecnologie siano intrinsecamente più obiettive, perché alla fine sono addestrate sugli stessi dati distorti prodotti dai reclutatori umani. Molte aziende stanno investendo le loro risorse nell’acquisto di strumenti che non funzionano, piuttosto che investire in strategie di diversità e inclusione collaudate e reali che sappiamo essere efficaci”.

Una cosa è certa, la ruota è stata messa in moto e, per ora, non c’è modo di fermarla. Il 23% dei lavori subirà una trasformazione entro il 2027 (The Future of Jobs Report 2023). Come messo in luce dal rapporto del WEF, alcune delle abilità da sviluppare nei prossimi anni sono pensiero analitico,
conoscenza tecnologica e competenze nell’IA, capacità nel design ma anche pensiero creativo, leadership e influenza sociale, motivazione individuale e consapevolezza di sé stessi, empatia e ascolto attivo, curiosità e formazione continua, resilienza e flessibilità! Più che mai è importante stare attenti, presenti, critici e capaci di discernere. Recentemente ho avuto il piacere di intervistare Roberto Re, oggi considerato il più importante Mental Coach italiano, co-fondatore di HRD Training Group, società leader in Italia nella formazione manageriale e comportamentale. Nel corso della sua conferenza “Come dare il meglio di te”, ospitata dal Centro Studi Villa Negroni a maggio, ha parlato dei tempi travolgenti, trasformativi e insidiosi che stiamo vivendo. Successivamente gli ho chiesto di riconfermare quali strumenti consiglia di usare per navigare al meglio queste acque. “Il principale strumento di cui dobbiamo armarci è la capacità di far fronte al cambiamento, di non fare resistenza
ma di rimanere flessibili traendo del buono anche dai cambiamenti che non vorremmo”, dice Roberto Re, “c’è poco da fare, se il fiume va in una data direzione tu non puoi vivere illudendoti di contrastare la corrente. Adattarsi al cambiamento e focalizzarsi su ciò che è buono per sé, piuttosto che su ciò che da timore o avversione, è la chiave oggi”. Tutto, tecnologia inclusa, sta nel modo in cui la usiamo. Le insidie con l’avvento di forme nuove di interazione come il metaverso e l’introduzione su larga scala dell’intelligenza artificiale di certo sono molte… “Il rischio maggiore è che la dissociazione tra mondo virtuale e mondo reale diventi profonda portando le prossime generazioni a vivere un surrogato della vita dove pensano di vivere ma senza avere un contatto con il mondo reale”. Non sappiamo dove ci porterà tutto questo e a maggior ragione, come dice Roberto Re, sarà sempre più importante restare centrati in se stessi e nei propri valori piuttosto che essere proiettati verso il mondo circostante.


Lavori in calo nei prossimi cinque anni secondo il nuovo rapporto Future of Jobs del WEF:

  • Impiegati di banca e affini
  • Impiegati del servizio postale
  • Cassieri e addetti alla biglietteria
  • Addetti al data entry
  • Segretari amministrativi ed esecutivi
  • Impiegati addetti alla registrazione del materiale e al magazzino
  • Addetta alla contabilità, contabilità e buste paga
  • Legislatori e funzionari
  • Impiegati statistici, finanziari e assicurativi
  • Addetti alle vendite porta a porta e affini


I dieci lavori in più rapida crescita nei prossimi cinque anni secondo il nuovo rapporto Future of Jobs del WEF:

  • Specialisti di intelligenza artificiale e machine learning
  • Specialisti della sostenibilità
  • Analisti di business intelligence
  • Analisti della sicurezza delle informazioni
  • Ingegneri fintech
  • Analisti di dati
  • Ingegneri robotici ed elettrotecnici
  • Operatori di macchine agricole
  • Specialisti della trasformazione digitale


Questo e altri articoli sul numero 416 di Progresso Sociale, il periodico dei Sindacati Indipendenti Ticinesi distribuito gratuitamente ai suoi soci.

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