La PolCom: un servizio fondamentale

Ogni cittadino chiede che lo Stato garantisca la sua sicurezza. Anche nel nostro Cantone donne e uomini, agenti formati, s’impegnano quotidianamente. Non è infatti raro trovare sulle nostre strade agenti di Polizia cantonale, ispettori di Polizia giudiziaria, agenti di Polizia comunale, agenti in forza all’Autorità doganale, alla Ferrovia e alla Polizia militare, senza dimenticare qualche pattuglia della Polizia italiana che collabora con le nostre nella fascia di confine. Proprio nei giorni scorsi la nostra Polizia ha collaborato con quella italiana all’arresto di quattro malviventi a Como, in pieno centro città. Si è trattato di un pattugliamento misto previsto dagli accordi bilaterali nelle aree di frontiera attraverso dei servizi congiunti per rafforzare in maniera integrata e ancor più efficace la sicurezza nelle zone di confine. Polizie quindi diverse, con specifiche funzioni e compiti, che operano sul territorio e che devono essere, nel miglior modo, organizzate e coordinate. Ogni polizia deve svolgere compiti specifici indicati dalla sua Autorità di nomina, per i quali occorrono specifiche formazioni.

Alcuni anni fa, vi era chi chiedeva la creazione di un’unica struttura di Polizia per tutto il territorio cantonale. L’apposita commissione, designata dal Consiglio di Stato, aveva preferito proporre un’altra organizzazione. Il tutto si è poi concretizzato con l’approvazione da parte del Gran Consiglio della Legge sulla collaborazione fra la polizia cantonale e le polizie comunali.

I Comuni ticinesi hanno sottolineato l’assoluta necessità di disporre di una polizia comunale di prossimità. Uno smantellamento delle polizie comunali non risponde infatti ai bisogni dei cittadini. E questo perché gli agenti delle PolCom garantiscono la sicurezza di prossimità, che, per i Comuni, è e resta un concetto centrale di gestione del territorio. Se i cittadini non sono, o non si sentono sicuri, a causa della criminalità comune, o del disordine, o del degrado, chi per primo deve raccogliere la sfida è l’Autorità comunale. Anche i piccoli problemi possono essere una preoccupazione importante per i cittadini. La collaborazione della popolazione è fondamentale per affrontare i problemi di sicurezza.

Il concetto di Polizia di prossimità è stato ufficialmente definito dall’Istituto svizzero di polizia, quale “Strategia di polizia, il cui obiettivo è la soluzione durevole dei problemi di sicurezza pubblica (crimine, disordine pubblico, circolazione stradale, inciviltà e paura del crimine), che si realizza decentrando le risorse di polizia, con il partenariato e con il problem solving.” 

I Comuni ticinesi ritengono che mantenere le polizie comunali significa garantire una migliore qualità della vita ai propri cittadini. Sviluppare gli strumenti della polizia di prossimità è l’obiettivo. Si tratta di costituire e/o potenziare i servizi di prevenzione locali per monitorare i problemi di sicurezza e sviluppare strategie per anticipare i problemi di sicurezza localmente. La conoscenza da parte del cittadino dei propri agenti di polizia comunale è fonte di fiducia reciproca. Tale rapporto permette di instaurare una “confidenzialità” tale da permettere l’inizio di inchieste importanti. 

I Comuni ticinesi hanno ribadito questo concetto e hanno allestito un documento che lo concretizza. Il documento poi, inoltrato al Dipartimento delle istituzioni, ha portato alla creazione del gruppo di lavoro “Polizia ticinese” che ha inizialmente esaminato i compiti svolti dalle diverse polizie sui quali occorreva una riflessione congiunta Cantone- Comuni. È stata la prima volta che Cantone e Comuni hanno lavorato insieme su questo tema. Il gruppo di lavoro ha fatto proprio il concetto di polizia di prossimità, ha analizzato i compiti di polizia (indipendentemente da chi li produce), e ha definito chi deve svolgere i singoli compiti. Un lavoro positivo e costruttivo.

I Comuni e i cittadini hanno bisogno di una Polizia comunale e di agenti a stretto contatto con loro, che coltivano un rapporto di fiducia e rispondono, in prima battuta, alle loro necessità. Oggi i municipi hanno bisogno di poter controllare il loro territorio e le persone ivi presenti raccogliendo i dati sensibili. Occorre una polizia che sappia poi trasmettere le informazioni raccolte sul territorio a chi di competenza. Le polizie comunali svolgono un compito di controllo fondamentale per la Polizia cantonale, creando le necessarie sinergie che fanno poi bene a tutti. 

Dal profilo sindacale va anche ricordato che l’impegno “fisico” degli agenti di Polizia è importante e diverso fra loro. Un conto è il giovane agente che svolge i turni anche notturni, altro conto chi opera nella prossimità. Agli agenti si chiedono compiti diversi. Per questi aspetti deve valere una migliore collaborazione fra le diverse Polizie. I due livelli istituzionali dovranno approfondire il tema offrendo ai loro agenti possibilità d’impiego che rispettino le condizioni del loro stato psico-fisico. Dovremmo tutti capire che ogni polizia sul territorio ha specifiche competenze e compiti e solo collaborando anche nella gestione del personale si otterranno condizioni di lavoro più interessanti per tutti.

Questo e altri articoli sul numero 423 di Progresso Sociale, il periodico dei Sindacati Indipendenti Ticinesi distribuito gratuitamente ai suoi soci.

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