La politica del personale al passaggio di legislatura

Un'altra legislatura di politica cantonale sta per concludersi e l'occasione è propizia per uno sguardo indietro "“ e immancabilmente uno in avanti "“ per quanto riguarda la politica del personale.

Rincaro
Fra i punti positivi vi è stato nell'ambito del Preventivo 2023 il riconoscimento ai dipendenti dell'Amministrazione cantonale del 2,5 per cento di carovita. Una decisione importante "“ in quanto il rincaro è poi stato ripreso dalla maggioranza degli enti pubblici cantonali, regionali e comunali "“ e soprattutto non scontata visto il costo dell'operazione (oltre 20 milioni di franchi) a fronte del prospettato deficit di esercizio. E questo tenendo conto che a piano finanziario le spese per il personale cresceranno di 35.3 milioni di franchi entro il 2026 (crescita media annua pari all'1%).

Telelavoro
Un grande impulso è poi stato dato al tema del telelavoro. Dopo la mozione parlamentare
"Meno traffico e costi, più sviluppo, qualità di vita e migliore conciliabilità tra lavoro e famiglia grazie al telelavoro" del 2016 "“ inoltrata insieme alla collega Natalia Ferrara "“ e la sperimentazione del 2018, le necessità imposte dalla pandemia hanno dato una spinta definitiva a questa nuova modalità di lavoro, con ben 2'967 dipendenti cantonali (circa il 60% del totale) che hanno ricevuto l'abilitazione temporanea per lavorare da casa. Durante l'estate del 2020 il Consiglio di Stato ha poi approvato il "Regolamento sul telelavoro" che si applica a tutte le collaboratrici e collaboratori (ad eccezione dei docenti, del personale in formazione e dei dipendenti con un grado di occupazione inferiore al 50%). Interessante notare che nel 2022 a beneficiare di questa opzione "“ visto che il telelavoro riveste carattere volontario "“ sono quasi 1500 dipendenti pubblici, che hanno quindi avuto un miglioramento della qualità di vita.

Istituto di previdenza del Canton Ticino (IPCT)
L'Istituto di Previdenza del Canton Ticino (IPCT) assicura 960 milioni di franchi di stipendi, incassando 280 milioni di contributi e versandone annualmente in pensioni 330 milioni: dati che "“ sommati al crollo dei mercati, al rialzo dei tassi di interesse e alla riduzione del tasso tecnico dal 3.50% al 1.50% "“ spiegano il disavanzo di quasi 2,5 miliardi accumulato negli anni. La proposta del Consiglio di Stato "“ un contributo integrativo di 500 milioni di franchi per la copertura del costo supplementare delle garanzie di pensione concesse agli assicurati con più di 50 anni nell'ambito della riforma del 2012 "“ ha purtroppo trovato l'opposizione di diverse forze politiche "“ obbligando i favorevoli a convergere in un compromesso, poi votato a larga maggioranza. Compromesso concretizzato nell'anticipo sottoforma di prestito di 700 milioni da investire in azioni, che però non è ancora stato fatto visto il crollo dei mercati azionari arrivato dopo la decisione parlamentare. Sul tema, importante per molte persone, oltre che per la credibilità dello Stato quale datore di lavoro, bisognerà quindi tornare.

Congedo paternità
La legislatura che sta terminando ha poi visto la generalizzazione, tramite votazione popolare a livello nazionale, del congedo paternità di 10 giorni, che ha quindi confermato la via già imboccata dal Gran Consiglio nello scorso quadriennio. Le nuove disposizioni federali hanno però imposto una modifica della Legge sull'ordinamento dei dipendenti dello stato (Lord), introducendo la possibilità di beneficiare del congedo entro i 6 mesi alla nascita, e non entro 30 giorni come invece prevedeva la legislazione cantonale. 

Congedo parentale cantonale allo studio 
È però con il congedo parentale che il Gran Consiglio ha compiuto un passo davvero innovativo. Nel gennaio del 2021, infatti, il parlamento ha approvato il principio dell'introduzione di un congedo parentale cantonale di due settimane da aggiungersi ai congedi federali di maternità e paternità. A seguito della decisione, ottenuta dopo un primo voto terminato in parità, il Consiglio di Stato ha istituito un gruppo di lavoro interdipartimentale "Per l'introduzione di un congedo parentale cantonale" con il compito di analizzarne la fattibilità giuridica, tecnica ed economica, nonché di individuare le modifiche legislative necessarie per la sua messa in vigore.

Conciliabilità lavoro e famiglia
In ambito di conciliabilità restano poi sul tavolo parlamentare ancora diverse proposte, tra le quali quelle da me inoltrate con Giorgio Fonio, Fabrizio Sirica e Sabrina Aldi: la prima volta a sopprimere il vincolo dell'impiego al 50% per i docenti contitolari, la seconda per togliere l'obbligo le docenti che lavorano al 50% di lavorare durante la prima settimana al 100% oppure al 75% le prime due settimane. Saranno forse dettagli, ma permettono nel concreto di fare qualche passo avanti nell'ambito della conciliabilità lavoro e famiglia, che non è più un tema di un genere (quello femminile), ma di una generazione (quella dei trentenni).

La dignità del pubblico impiego
Piccoli passi avanti, quindi, ottenuti in un contesto politico non sempre facile. L'incertezza sociale ed economica di questi anni ha infatti accentuato "“ specie nella parte destra dell'emiciclo parlamentare "“ la narrazione sui privilegi dei dipendenti pubblici. Se effettivamente chi lavora nel pubblico generalmente può godere di buone condizioni di lavoro, ciò non deve portare a un disimpegno verso una politica del personale moderna e attrattiva. Anzi! Lo Stato deve infatti fungere da esempio: quale credibilità avrebbero la politica e le istituzioni nel parlare e auspicare responsabilità sociale delle imprese se loro stesse non si adoperano in tal senso quando fungono da datori di lavoro? Proprio per questo politica e istituzioni devono ribadire con forza che l'impiego pubblico ha la sua dignità e soprattutto la sua nobiltà, quella che porta a lavorare al servizio del cittadino, dell'economia e della società tutta.

Questo e altri articoli sul numero 414 di Progresso Sociale, il periodico dei Sindacati Indipendenti Ticinesi distribuito gratuitamente ai suoi soci.

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