Per una pensione dignitosa

Il 9 giugno avremo nuovamente l’occasione di esprimerci in modo convinto su un tema che, sempre più, risveglia le sensibilità di tutti: il salario da pensionato.
Si sprecano le storie di persone che, dopo una vita di lavoro e sacrifici, si ritrovano ai margini della società con un potere d’acquisto ben al di sotto della soglia di povertà. Le rendite AVS non bastano più nemmeno a garantire il minimo vitale, che dovrebbero garantire. Le rendite del secondo pilastro non bastano più nemmeno a garantire il mantenimento del tenore di vita abituale, che dovrebbero garantire. Del terzo pilastro nemmeno l’ombra, visto le scarse possibilità di risparmio individuali causate dall’aumento dei costi. Salari bassi, divorzi, vuoti contributivi, contratti a percentuale o su chiamata ed il gioco è fatto, la povertà, questa sì, è garantita. 

L’accordo raggiunto tra i sindacati OCST-SITVPOD e il Governo, approvato in seguito dalla maggioranza del parlamento, eviterà un’ulteriore e inaccettabile riduzione delle pensioni a più di 17’000 persone. Questo sarà reso possibile grazie all’aumento dei contributi previdenziali versati durante la carriera.

Ognuno farà la sua parte: i lavoratori dovranno contribuire con un +0.8% di contributi
dedotti in busta paga, lo Stato parteciperà con una maggiore spesa di 14.5 milioni e l’Istituto di Previdenza del Canton Ticino parteciperà con degli accantonamenti fatti negli anni.
I contrari sostengono che per lo Stato il costo è troppo oneroso. Ma per favore! La spesa pubblica sfiora i 4.2 miliardi di franchi, 14.5 milioni corrispondono un aumento di spesa dello 0.35%! Uno sforzo irrisorio che avrebbe però l’effetto di evitare la diminuzione delle rendite del 15% a persone, in maggioranza donne, che lavorano, risiedono e spendono in Ticino. Basti pensare che il 95% degli affiliati all’IPCT è ticinese!

Di fatto le soluzioni suggerite dai contrari per evitare il crollo delle pensioni rimangono due: trasferirsi oltre Gottardo a guadagnare di più da salariato e di conseguenza da pensionato oppure trasferirsi oltre confine da pensionato a vivere una pensione almeno dignitosa. Che tristezza ci fanno quei politici che, solo a parole, tengono a noi ticinesi, per poi pugnalarci alle spalle alla prima occasione!


Questo e altri articoli sul numero 419 di Progresso Sociale, il periodico dei Sindacati Indipendenti Ticinesi distribuito gratuitamente ai suoi soci.

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