Scuola, studio e tempo libero: come conciliarli?

Una serata di riflessione a Locarno

Come conciliare scuola, studio e tempo libero?

Questo il tema della serata pubblica promossa dall’Associazione La scuola con il patrocinio del PLR distretto Locarno: un’occasione per discutere, con relatori e genitori, del futuro dei giovani in un sistema scolastico e sociale in continua evoluzione.

Quattro relatori, partendo dalle loro esperienze e dal loro punto di vista, hanno riflettuto su un equilibrio cruciale, ma difficile da raggiungere per i giovani nella società attuale: quello tra impegni scolastici, vita familiare e spazi di crescita personale.

Sono state sottolineate alcune inefficienze del sistema scolastico e alcune fragilità del sistema socio-economico: a fronte di salari bassi e di un tasso di natalità dell’1,3% vanno ripensate le politiche familiari e scolastiche auspicando una maggiore attenzione al benessere delle famiglie. A titolo esemplificativo si sono ricordate le disparità nei congedi parentali nelle diverse regioni della Svizzera. 

“Le nuove generazioni cercano un bilanciamento tra vita privata e professionale. Il lavoro è un mezzo, non più un’identità” sostiene una della quattro voci presenti, facendo riferimento ai cambiamenti del mondo del lavoro. È quindi fondamentale sviluppare competenze trasversali come il pensiero critico e la resilienza, anche se si notano nei giovani una certa superficialità e una mancanza di responsabilità.

Centrale risulta essere la questione di una gestione più efficiente degli orari scolastici che dovrebbero evitare inutili sprechi di tempo con ore buche sul mezzogiorno, proporre maggiore flessibilità per gli studenti impegnati nello sport a livello agonistico e dare spazio alle attività extrascolastiche che rafforzano l’autostima e la socialità.

Nel corso della serata si è parlato di una possibile riforma scolastica, che vorrebbe la compattazione dell’orario al mattino e l’introduzione di attività pomeridiane facoltative, in collaborazione con enti esterni, secondo un modello già ampiamente sperimentato con successo nel Nord Europa. È ormai evidente che scuola debba evolversi, nell’ascolto dei bisogni dei ragazzi e delle famiglie, in collaborazione con tutti gli attori del territorio, per offrire un’educazione più inclusiva, flessibile e vicina alla realtà dei nostri tempi. L’introduzione di doposcuola che intercettino le passioni e gli interessi dei giovani e che vengano da loro scelti in autonomia potrebbe essere una via concreta verso un ingresso consapevole nella società.

La proposta è interessante e apre prospettive stimolanti, pur richiedendo attenzione a come verrà realizzata. Fondamentalmente sarà il coinvolgimento attivo di famiglie e istituzioni. Per questo, occorre avviare un cambiamento culturale che, ancor prima di quelle strutturale, favorisca una società più sensibile e attenta alle reali esigenze dei cittadini e in particolare dei giovani.

Questo e altri articoli sul numero 423 di Progresso Sociale, il periodico dei Sindacati Indipendenti Ticinesi distribuito gratuitamente ai suoi soci.

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