Tempi di crisi? La Città di Lugano ha un Piano ₿!

Si dice che la crisi sia un catalizzatore della creatività. Quando i metodi tradizionali non funzionano più, dopo una prima fase in cui ci si intestardisce aggrappandosi al passato sperando le cose cambino, si attiva quella in cui si cercano nuove soluzioni. Il contesto economico odierno è quello di una piazza finanziaria che sta toccando un fondo sempre più buio. In Ticino il gettito fiscale cantonale è sceso da 107 a 19 milioni in meno di dieci anni. Come ben sappiamo quello che stiamo vivendo non è che un riflesso di ciò che accade a livello nazionale e globale: che fare dunque… Collassare aggrappandosi ad una nave che va a picco o creare nuove scialuppe e muoversi verso orizzonti sconosciuti? La Città di Lugano ha intrapreso la seconda, dopo anni a confronto con problemi economici senza fine, ha deciso di fare un salto nel futuro investendo in scialuppe di salvataggio pionieristiche. Stiamo parlando del Piano di Lugano , un'iniziativa congiunta della Città di Lugano e di Tether, piattaforma progettata per facilitare l'uso delle valute digitali, per accelerare l'uso e lo sfruttamento di Bitcoin e della tecnologia blockchain come base per trasformare l'infrastruttura finanziaria della città. Uno degli aspetti del piano prevede una loro diffusione in tutta la città. In futuro dalle piccole transazioni con i commercianti locali agli sforzi più grandi, come il pagamento delle tasse annuali, la blockchain servirà come base per gli scambi finanziari della città. Lo scorso fine ottobre si è tenuto il Plan Forum di Lugano, una conferenza su Bitcoin che riunisce leader mondiali, tecnologi e imprenditori per discutere dell'adozione delle monete alternative da parte degli Stati nazionali, dell'economia, della libertà finanziaria e della libertà di parola. In parallelo sono state offerte alla popolazione attività "Open" a carattere divulgativo e educativo. Trattandosi di un piano innovativo e legato a un mondo, quello cripto, ancora fortemente volatile le incognite non sono poche ma l'obiettivo è quello di avere un impatto positivo sugli aspetti economia privata. La speranza è che si creino nuove opportunità lavorative e imprenditoriali per la popolazione.

Per addentrarci in questa tematica tanto intrigante quanto per molti nuova e sconosciuta abbiamo incontrato Robert Bregy, Segretario Comunale di Lugano, e Pietro Poretti, Dir. Divisione sviluppo economico di Lugano. Quale visione avete per il futuro della piazza finanziaria luganese dopo anni di crisi e cosa rappresenta il Plan ?

Il settore ha già vissuto un'importante contrazione, questo impone forse un ripensamento. Se parliamo di innovazione, anche applicata al settore finanziario, abbiamo la fortuna di trovarci in un paese che a livello globale è leader dell'innovazione ed è tra i più all'avanguardia per quanto riguarda proprio il quadro normativo legato alla tecnologia blockchain. Il Plan ha sicuramente anche una connotazione strategica e di sviluppo economico. A questo riguardo le linee di sviluppo 2018-2028 di Lugano prevedono che il Municipio operi affinché Lugano diventi un polo di innovazione digitale. La promozione della tecnologia blockchain, anche tramite il Plan *, persegue tale obiettivo.

Criptovalute versus economia classica: quali sono le principali differenze e in quale direzione stiamo andando a livello mondiale?

Per quanto riguarda gli aspetti legati al trading e alla speculazione troviamo tanti parallelismi fra le criptovalute e la finanza "classica". Ma sarebbe riduttivo pensare solo a un cambio di tecnologia
per fare le stesse cose. La vera sfida e il vero cambiamento di paradigma sono rappresentati invece dall'approccio distribuito e decentralizzato rispetto a quello centralizzato del passato. Questo è il vero e grande cambiamento. Un cambiamento che non può essere semplicemente ignorato in un'era e in un contesto completamente digitale. Il principio della decentralizzazione che riporta il controllo agli utenti rispetto ai big player del mondo tech o a governi e istituzioni "“ in certi casi - non per forza democratici, è un fattore di cruciale importanza. Come in ogni cosa bisognerà fare attenzione alle derive, in un senso nell'altro. Troppo spesso si paragonano criptovalute e finanza tradizionale. Riteniamo che sia una narrazione fuorviante e che banalizza il tema, non approcciandolo dal corretto punto di vista. In primis l'approccio dovrebbe essere quello dell'utente rispetto al web e al mondo digitale; non per niente stiamo parlando di web 3.0 dove, grazie a una tecnologia "“ quella della blockchain "“ si vuole riportare gli utenti a essere creatori di contenuti con un'interazione diretta e senza intermediari. È un discorso che ha maggiori aspetti rilevanti e ripercussioni in termini tecnologici, di privacy e di tutela degli utenti del web rispetto a un mero discorso finanziario.

L'attivazione del Plan permetterà di creare nuove prospettive di carriera e se sì quali?

La richiesta di personale formato accomuna tutte le aziende che abbiamo incontrato già attive in questo settore e questo sin prima dell'annuncio del Plan avvenuto lo scorso 3 marzo. Non è quindi un caso che il Plan * abbia tra i suoi assi principali proprio la formazione. Le premesse sono quindi positive. Si tratta di profili informatici ma non solo, altamente specializzati e molto richiesti in questa nuova industria.

Questo nuovo panorama saprà offrire nuovi posti di lavoro per coloro che stanno perdendo l'impiego nelle banche classiche?

È sicuramente plausibile e anche qui segnali positivi si iniziano già a intravedere. Al contempo sarebbe sbagliato pensare che questo nuovo settore vada a rimpiazzare completamente la finanza diciamo "tradizionale". Sono a oggi attività complementari, vi è quindi l'opportunità per collaborazioni, sinergie e anche per cercare di riassorbire alcuni esuberi provenienti dal settore bancario.

Per un polo di innovazione digitale la formazione continua e la ricerca sono fondamentali…

La formazione è alla base del Plan . Durante il mese di luglio si è svolta la prima scuola estiva
del Plan . La stessa ha permesso di accogliere a Lugano 90 ragazze e ragazzi provenienti da una
trentina di differenti nazioni. Un successo sotto tutti i punti di vista, a partire dal livello dei relatori che da quello organizzativo, essendo il corso ospitato nel bellissimo campus della Franklin University of Switzerland. Un'esperienza positiva per tutti i partecipanti che hanno portato nella nostra regione entusiasmo, tanta voglia di imparare, crescere, arricchire il proprio bagaglio di competenze, innovare e fare impresa. Diversi di loro, grazie a quest'esperienza, sono riusciti a trovare sbocchi professionali proprio in questa nuova industria. Non da ultimo, recentemente è stato siglato un accordo strategico con tutte e tre le università attive nella nostra regione (USI, SUPSI, oltre appunto alla già citata FUS) volto a promuovere ulteriori percorsi formativi sia generalisti che più mirati.

Cambiamento e innovazione sono le nuove basi per un futuro illuminato? 

Da diversi anni Lugano sta affrontando i progetti innovativi e di trasformazione digitale in maniera laboratoriale e sperimentale. Riteniamo infatti che l'innovazione e la digitalizzazione non possano essere affrontate differentemente. Si tratta di ambiti in costante, continua e repentina evoluzione, rispetto ai quali è difficile stare al passo coi tempi. Proprio con questo spirito la città ha creato Lugano Living Lab "“ il laboratorio urbano della città di Lugano. L'approccio laboratoriale, per comprendere, fare esperienze, testare e implementare soluzioni innovative in un'ottica di "learning by doing". Un laboratorio dove si incontrano istituzioni, accademia, aziende private e cittadini. L'approccio laboratoriale e interdisciplinare che coinvolge tutti gli stakeholders del mondo dell'innovazione riteniamo sia quello più adatto, agile ed efficace. I primi progetti basati sulla tecnologia blockchain promossi in città sono proprio nati e stati incubati in questo laboratorio. Da qui e con questo spirito si è arrivati anche al Plan .

Il Plan è composto da diversi assi…

La promozione dell'accettazione di criptovalute da parte dell'ente pubblico a livello comunale
e delle attività economiche cittadine è uno di questi. Forse è quello di cui si è parlato di più recentemente, a seguito dell'inizio della distribuzione dei POS (terminali volti a transazioni e pagamenti). Come accennato in apertura ricordiamo che Lugano è già pioniere in questo ambito, avendo emesso una propria valuta digitale ("LVGA") alla fine del 2020. C'è interesse da parte di altre città a seguire l'iniziativa di Lugano, rappresentanti di diverse realtà che seguono da vicino l'esperienza luganese erano al Plan Forum e al termine della prima giornata c'è stato un collegamento con Swissnex a San Francisco per uno scambio di opinioni legate all'esperienza di Lugano con la propria valuta digitale.

Una critica che viene spesso mossa al mondo delle valute alternative è l'alta volatilità e, proprio ora, il mercato cripto sta vivendo momenti difficili: si tratta solo di un momento e il futuro è destinato a "rovesciare la moneta"?

Nessuno probabilmente è in grado di rispondere a questa domanda con cognizione di causa. Da parte nostra possiamo dire che non lo riteniamo un fattore rilevante. In passato abbiamo già visto cicli di questo tipo in mercati nuovi ed emergenti come fu ad esempio all'inizio degli anni '90 con la bolla dot com. Anche in quel caso dopo una forte euforia iniziale seguirono momenti difficili che permisero alle aziende e realtà solide di affermarsi e di eliminare un rumore di fondo rappresentato da numerose attività nate dal nulla, senza valore e solide basi. È una dura legge darwiniana che non è di certo una novità. Come per altri settori il mercato tende a regolarsi autonomamente. Questa riflessione va intesa come concetto più a lungo termine.

In che modo dovrà reagire il mondo delle imprese e dei lavoratori indipendenti per "surfare" l'onda del cambiamento e non venirne sommersi?

Come è successo già per altre tecnologie e innovazioni in senso lato, è inutile chiudersi nel proprio guscio e subirle. Ha sicuramente più senso cercare di capire i cambiamenti in atto,  interpretarli, studiarli, affrontarli con curiosità e apertura mentale e cercare di trarne i maggiori benefici e limitarne le conseguenze negative. Soprattutto in un campo così complicato come quello delle criptovalute e della tecnologia blockchain è fondamentale e imprescindibile la comprensione della materia, lo studio, l'ampliamento del bagaglio di competenze al fine di poter costruire una chiave di lettura il più oggettiva possibile. Per questo motivo l'asse del Plan legato alla formazione, come già detto in precedenza è quello che sta maggiormente a cuore alla città di Lugano. Formazione, divulgazione e conoscenza sono imprescindibili per affrontare le sfide future e i cambiamenti in atto. Questo vale per il singolo "“ per gli individui "“ così come per le aziende. A questo riguardo, oltre alle già citate attività in ambito formativo e divulgativo, è utile ricordare anche il lancio della blockchain cittadina "3Achain" avvenuto alla fine del 2021. www.3achain.org Infrastruttura pensata e concepita per permettere alle aziende di approcciarsi a questa tecnologia in maniera sicura e, con un accompagnamento competente e con un approccio laboratoriale.

Ricadute economiche per il territorio: in che modo questa transizione impatterà il settore del commercio, alberghiero/ristorazione e quello dei trasporti?

È ancora prematuro per poterlo misurare e definire con certezza. Ci aspettiamo tuttavia ricadute positive sia dirette che indirette. Il successo registrato dal Plan * Forum svoltosi alla fine di ottobre lascia ben presagire. Lugano mira ad attrarre persone che vogliono partecipare attivamente al progetto e quindi anche a vivere il territorio e le sue infrastrutture; non delle semplici bucalettere o sedi fiscali di aziende che poi mantengono attività e quartier generale altrove. Detto questo non va dimenticato che si tratta sovente di persone molto mobili, alcune di loro possono essere definite "nomadi digitali", e che per svolgere la propria attività hanno bisogno unicamente di un computer, una buona connessione internet e poco più. Se da un lato è vero che queste persone non necessitano di importanti infrastrutture, dall'altro, è anche vero che si tratta di persone che cercano una meta sicura (dal punto di vista istituzionale, politico e fiscale), con regole chiare e dove possano operare senza drastici e improvvisi cambiamenti. Da questo punto di vista, la Svizzera, rappresenta un modello ideale di "sistema-paese" e che negli anni ha creato un quadro normativo all'avanguardia per questo settore.


Questo e altri articoli sul numero 413 di Progresso Sociale, il periodico dei Sindacati Indipendenti Ticinesi distribuito gratuitamente ai suoi soci.

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